Come restare originali e creativi con i propri contenuti

Posted in   Italian   on  Marzo 28, 2021 by  Elisa Bini0

Ci pensi mai al fatto che sia stato già detto e fatto tutto? Magari a volte (o spesso) ti passa la voglia di pubblicare dei tuoi contenuti perché pensi che tanto qualcun altro lo ha già detto meglio di te, ti sembra di non essere originale e pensi di ripetere le stesse cose che hai visto e sentito decine di volte. 

In questo post voglio mettere insieme una serie di modalità, trucchi e consigli per lasciarti influenzare il meno possibile e quindi rimanere originale, creativa e produttiva, modi che io stessa ho ampiamente usato nel mio lavoro con i social delle mie clienti ma anche per i miei stessi contenuti. 

Cominciamo!

Consumare contenuti VS crearli

Sarò onesta, anch’io sono una grande consumatrice di contenuti, il che non sarebbe una cosa negativa in sé per sé: tutto sta nel come consumiamo i contenuti degli altri. 

  1. Per prima cosa dobbiamo essere intenzionali e consapevoli dei contenuti che consumiamo: leggere un bellissimo libro o un articolo ben scritto non ha la stessa funzione del leggere decine di tweet o caroselli su Instagram. Spesso poi interpretiamo lo scrolling infinito sui social come lettura e invece non lo è, è solo un continuo accumularsi di stimoli che non portano alla creatività ma all’esatto contrario, cioè a un sovraccarico che poi ti fanno solo venire voglia di dormire o di fare qualcosa che non implichi però il concentrarsi.
  2. Proprio a questo scopo, assicurati di diversificare le fonti e le tipologie dei contenuti che consumi.
    Certo, ci sta ogni tanto fissarsi con un autore, un personaggio pubblico o un blog in particolare, ma consumare troppi contenuti della stessa fonte porta inevitabilmente a imitarlo, perché manca la varietà di materiali da cui poi si fa una sintesi creativa (io credo poco alla creatività che viene dal cielo seppure sia una grande fan della teoria del campo condiviso; credo più a una creatività che viene dal processare tutto quello che tocca i nostri sensi giorno dopo giorno).

    Spazia anche nei generi, a volte ad esempio io pecco di leggere solo libri e contenuti relativi o al marketing o alla crescita personale, invece spaziare aiuta molto nell’aprire la mente; anche l’arte in generale aiuta, non è detto che se dobbiamo scrivere ci possiamo ispirare solamente a contenuti scritti, possiamo guardare all’arte figurativa, alla musica, al cinema.

    Consuma contenuti diversi e poi lasciali “marinare”, vedrai che i risultati saranno più originali e non ti sentirai sopraffatta.
  3. Crea prima di consumare. Lo so che finora ti ho parlato di consumare contenuti diversi, diversificare il tipo di fonte e così via, però qui ti parlo di quando ti siedi a scrivere (o a girare un video, o a disegnare).

    Separa quel momento da tutto il resto. Se ti metti a creare subito dopo aver visto cose o letto delle altre, la probabilità che tu ti ispiri “un po’ troppo” e ci metta meno del tuo è alta.
    Se hai appena consumato in contenuto che ti ha ispirata, prendi appunti; evita però di pubblicare qualcosa o creare una versione definitiva del tuo contenuto subito dopo.

    Di solito per me funziona bene la mattina (sto scrivendo questo articolo nelle mezz’ore che mi ritaglio ogni mattina prima di iniziare a lavorare per i miei clienti, tenendo tassativamente il telefono e il computer senza connessione), ma può essere qualsiasi momento della giornata che ti è congeniale, e qui passiamo subito al punto successivo: lo spazio.

Costruire uno spazio propedeutico

Quando dico costruire non intendo nel vero senso della parola, a meno che tu non voglia costruire una casetta in giardino o aggiungere una parete per crearti uno spazio fisico solo per te.

Il senso è: crea uno spazio dove già solo quello che vedi ti ispira, dove ti senti creativa a prescindere, un luogo (fisico o mentale) dove vai quando hai bisogno di creare.

Io ne ho diversi di luoghi così: la terrazza assolata al mattino presto, il divano del salone con una tazza di tè calda, un cuscino a terra vicino al termosifone del mio studio, i viaggi in treno. 

Certo per amor della mia schiena e della mia cervicale a volte “costringo” la mia creatività alla scrivania e alla mia sedia ergonomica dove posso stare comoda, ma mi rendo conto di quanto cambiare punto rispetto a dove passo tante ore al giorno a lavorare aiuti tantissimo. 

Pensaci, qual è questo luogo per te? È un luogo fisico o un luogo mentale dove puoi andare magari sedendo in qualsiasi stanza ma facendo prima una tua meditazione preferita, ascoltando una canzone o ballando?

Se sei come me, cioè un’anima un po’ mutevole, l’ispirazione potrebbe coglierti ovunque, ecco perché ho quasi sempre con me un supporto su cui scrivere. Nell’epoca degli smartphone, se vogliamo, carta e penna potrebbero essere superflui, a me però piace scrivere quindi ho quasi sempre con me un quadernino e una penna. Non si sa mai! 

La creatività non ha limiti

Mettere creatività e limiti nella stessa frase non ha senso perché la creatività è senza limiti per antonomasia. 

Purtroppo però di limiti alla creatività ne mettiamo eccome, in primis nel modo in cui pensiamo ad essa. Te lo dimostro subito: se dico creatività, quali sono le prime cose che ti vengono in mente?

Probabilmente saranno state cose come pittura, disegno, scrittura. E questo è un limite che si mette in mezzo tra te e la tua creatività più libera!

Il motivo è che se pensiamo alla creatività solo ed esclusivamente riguardo all’attività per cui quella creatività ci serve (in questo caso penso alla creazione di contenuti originali per il nostro lavoro), quella creatività non si aprirà mai e noi ci limiteremo a cercare di essere creativi in quell’ambito, mettendoci pressione da soli e non ottenendo grandi risultati.

La creatività invece si apre e si sviluppa nei più svariati modi. Hai mai provato a ballare per cinque minuti tutti i giorni? 

Hai provato a camminare e a osservare quello che ti circonda con autentica curiosità? 

Hai mai pensato alle faccende di casa come a un atto creativo? Se quest’ultima ti fa strano pensa solo al riordinare gli scaffali della cucina o a stendere la lavatrice dei colorati, non sarebbe forse un atto potenzialmente molto creativo se solo noi lo guardassimo (e trattassmo) in quel modo? 

Hai mai pensato di fare un percorso diverso per andare a fare la spesa? Anche questo è un atto creativo perché intenzionale, e capace di darti nuovi stimoli che poi si traducono in più creatività in tutti gli altri ambiti.

Non è un caso se dopo una vacanza ti senti carica e piena di idee: non è solo perché ti sei riposata, ma è anche perché hai visto luoghi diversi, hai avuto una routine diversa, diversi stimoli.

Ti invito a espandere il tuo concetto di creatività e a includere nella tua giornata delle attività stimolanti perché sono fondamentali per il tuo cervello (che mi dicono sia importante rimanga attivo per essere creativi 😉 ) e anche a vedere le cose di tutti i giorni con un’altra prospettiva, il che mi porta al prossimo punto.

Vedere cosa c’è dietro 

A volte un blocco a livello di creatività nasconde cose più profonde come la difficoltà a esprimere completamente noi stesse o la difficoltà a metterci per prime.

Dopotutto creare qualcosa, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, è sempre fare un atto piacevole per noi stesse, che sia impastare una torta al cioccolato o scrivere un articolo per il lavoro che abbiamo scelto per passione. 

Per questo è utile scavare e vedere se per caso (ma per puro caso eh!) ci siano in noi delle resistenze a fare qualcosa di piacevole per noi e solo per noi.

Lo so, secondo il paradigma attuale non c’è nessun nesso tra l’aumento della creatività sul lavoro e il piacere di fare qualcosa, e invece il nesso c’è ed è anche bello grosso! 

Come possiamo far nascere dei contenuti piacevoli da consumare se noi non proviamo nessun piacere nello scriverli?

Ma soprattutto, come facciamo a metterci a creare la quantità di contenuti che ci serve con la qualità che ci serve se per noi diventa una cosa spiacevole? E diventa spiacevole ogni qualvolta ci sentiamo poco creative, perché quando la creatività la dobbiamo spremere smette di essere creatività e diventa frustrazione.

Quindi, riassumendo, assicurati di:

  1. Disconnettere la frustrazione dall’atto del creare contenuti (come? Scegli la tecnica che più ti piace, dalla PNL all’EFT, fatti consigliare da una psicoterapeuta, fai una seduta di ThetaHealing, vedi tu, siamo nel 2021 e di tecniche e metodi ce ne sono in abbondanza e sono sicura che ce n’è una lì fuori che funziona anche per te.).
  2. Rimettere la creatività al tuo servizio, riscoprendo il piacere di dire la tua e creare contenuti belli in tutti i sensi e che sia tu che il tuo pubblico possiate apprezzare.
  3. Lavorare a fondo sulla paura di essere completamente te stessa ed esprimerti al 100%. Ci sono molti eventi nella vita che possono bloccarci dall’espressione di noi stesse, e non devono per forza essere gravi traumi o grandi abusi, possono essere piccole cose quindi non sottovalutare il fatto di lavorare su questo punto.

    Perché ricordati che sarà pressoché impossibile essere creativa a tutto tondo e tirare fuori qualcosa di interessante e originale che sia espressione di te se nel tuo subconscio vivono tante parti che ti dicono che è pericoloso e che di fatto ti bloccano. 

Altri suggerimenti utili

Essere originali non è questione di illuminazione divina, anzi. Molto spesso le persone più creative e prolifiche sono quelle che sono più spesso al lavoro, come dice Picasso in una delle mie citazioni preferite: “L’ispirazione esiste, ma deve trovarti già al lavoro”, cioè bisogna creare le condizioni tali per cui possiamo creare contenuti originali e non essere la copia della copia della copia di qualcun altro (fermo restando il fatto che puoi benissimo ripetere cose già dette, sarà poi la tua personale rielaborazione di quelle cose a renderle originali). Ovviamente questo non significa che devi lavorare 24 ore su 24, altrimenti tutto questo articolo non avrebbe senso, mi raccomando eh!

Ti lascio con qualche altro consiglio sparso che in tutta onestà non sono riuscita a incasellare nei vari paragrafi e ti ringrazio anticipatamente per la condivisione di questo post (il mondo sarebbe più bello se altre persone smettessero di pensare di non essere originali e iniziassero finalmente a esprimere loro stesse, ci sarebbero meno copie delle copie delle copie e tante persone più felici!).

  1. Sfrutta i momenti in cui ti senti ispirata, non lasciarteli scappare! Chi se ne importa se avevi programmato di fare tutt’altro oggi, se vedi che scrivi come un treno o ti escono grafiche bellissime dal nulla continua finché non esaurisci quella vena d’ispirazione!
  2. Non forzarti a utilizzare mezzi che non senti tuoi. Se non sai scrivere non basare tutta la tua strategia di comunicazione sui blog post, se non hai i mezzi e la fotografia poco ti interessa, non rincorrere affannatamente il feed perfetto su Instagram. Non è roba tua, stai inseguendo l’idea di creatività di qualcun altro e questo non ti porterà alla completa espressione di te stessa, tutto il contrario.
  3. Quando ti siedi a creare contenuti per il tuo business (o magari ti sdrai, o ti appollai su un albero, chi sono io per giudicare ;D), tieni ben presente il documento dove hai scritto tutte quelle belle cose come i tuoi valori, la tua missione, il tuo tono di voce, i tuoi temi centrali e i tuoi obiettivi. Sì insomma parlo della tua strategia di comunicazione, ne hai una? Secondo me è il pezzo più importante per assicurarti di rimanere sempre fedele alla linea (se hai colto il riferimento io e te veniamo dallo stesso pianeta 💜).

    Se non hai una strategia o ancora non hai messo insieme tutto quei fattori che ti aiuteranno a portare il tuo business al successo e a esprimere tutto quello che desideri esprimere, puoi iscriverti a Strategie dall’Anima, la mia newsletter intrisa di ispirazione, consigli, strategia e magia! 

Ecco ora ho finito davvero, ti ringrazio per aver letto fin qui e mi auguro che queste parole ti siano state di aiuto, lasciami pure un commento se è così, sarò felice di risponderti! 

Alla prossima,

Elisa 

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